Rivalutazione pensioni 2019

Pensioni, Rivalutazione degli assegni più generosa dal 2019

Scade quest’anno la disciplina transitoria prevista dalla Finanziaria del Governo Letta. A trarne i maggiori benefici saranno i pensionati con assegni superiori a 2mila euro lordi mensili.

Dal prossimo 1° gen­naio 2019 i pensionati vedranno ripartire in misura piena la rivalutazione dei trattamenti pensionistici. Scade infatti il 31 dicembre 2018 la disciplina transitoria introdotta dalla legge 147/2013 a partire dal 1° gennaio 2014 (dopo il blocco totale della perequazione stabilito dalla Legge Fornero per gli anni 2012 e 2013) che ha compresso la rivalutazione dei trattamenti pensionistici.

 

La fine del periodo transitorio

Dal prossimo anno, con la scadenza del periodo transitorio, le pensioni torneranno ad essere indicizzate all’inflazione secondo la disciplina antecedente alla Riforma Fornero contenuta nella legge 388/2000. La disposizione da ultimo richiamata aveva suddiviso – a partire dal 1° gennaio 2001 – la perequazione in tre fasce all’interno del trattamento pensionistico complessivo e l’adeguamento veniva concesso in misura piena, cioè al 100% per le pensioni fino a tre volte il trattamento minimo; scendeva al 90% per le fasce di importo comprese tra tre e cinque volte il trattamento minimo; e ancora calava al 75% per i trattamenti superiori a cinque volte il minimo. Dal prossimo anno, quindi, saranno i trattamenti superiori a quattro volte il minimo Inps a trarne il maggior beneficio. Anche in vista della ripresa dell’inflazione che quest’anno è salita dell’1,1% dopo un lungo periodo di stagnazione.

 

Il ritorno agli scaglioni d’importo

Con ritorno al passato verrà ripristinato anche il sistema che vede l’applicazione della rivalutazione su fasce d’importo e non più a scaglioni singoli di importo uno stratagemma tecnico, introdotto sempre con la legge 147/2013, che determina una ulteriore perdita lieve di valore dell’assegno nel tempo. Attualmente, infatti, un assegno di 1600 euro lordi al mese viene rivalutato in misura unica pari al 95% dell’importo dell’inflazione. Ad esempio se l’inflazione è pari all’1% l’assegno, con le regole attuali, subisce un incremento di 15,2 € annui (1600 x 1% x 0,95). Con il sistema a fasce di importo l’assegno verrà rivalutato in misura piena sino a tre volte il trattamento minimo inps e misura pari al 90% dell’inflazione per la parte eccedente il precedente scaglione d’importo, portando così in dote al pensionato una piccola somma in più sull’assegno (1500 x 1% + (1600-1500) x 1% x 0,90= 15,90€).

 

Con lo stesso decreto è stato confermato l’indice di rivalutazione dell’1,1% già attribuito in via provvisoria dal 1° gennaio 2018; pertanto non ci saranno conguagli derivanti dalla perequazione.

 

Per vie informali l’Inps ci ha comunicato che l’indice di rivalutazione delle indennità di accompagnamento dovrebbe essere dello 0,95% e l’indice di rivalutazione dei limiti di reddito per le prestazioni di invalidità civile dovrebbe essere dello 0,65%.

In allegato le tabelle con gli importi provvisori per il 2019 dei trattamenti minimi, dei trattamenti assistenziali e delle prestazioni collegate al reddito, con relativi limiti individuali e coniugali.

tabelle_importo_pensioni_ 2019 (1)

riepilogo importo e limiti di reddito 2019 (1)