Lo Spi si batte per la tutela delle pensioni e per risolvere le situazioni di disagio economico affinché sia assicurato un reddito equo e dignitoso in ogni età della vita. Questi obiettivi sono perseguiti, con iniziative nazionali e locali nei confronti dei Governi e degli Enti previdenziali, dei Comuni e delle Regioni. Le iniziative sviluppate nel corso degli anni sono innumerevoli.
Tra le più recenti va ricordata la trattativa che ha conquistato, nel luglio 2007, la quattordicesima mensilità per oltre 3,4 milioni di pensionati con reddito sino a 700 euro mensili, e un tavolo negoziale per migliorare il sistema di perequazione delle pensioni (gennaio 2008). Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil, insieme con Cgil, Cisl e Uil, nel novembre 2007 hanno presentato una nuova piattaforma rivendicativa volta ad aumentare (con l’ausilio di una netta riduzione della pressione fiscale) le pensioni d’importo superiore ai 700 euro mensili.
Lo Spi Cgil, in materia di politiche sanitarie, sociali, assistenziali, sollecita lo sviluppo di servizi e prestazioni indispensabili a fronte dell’invecchiamento della popolazione.
Lo Spi è stato tra i protagonisti del movimento che ha conquistato prima la riforma sanitaria (1978) e poi la riforma dell’assistenza (2000) ed è impegnato oggi a ogni livello affinché i principi di tutela universale, qualificata e integrata, disegnati dalle leggi, siano effettivamente praticati in tutto il Paese.
Recentemente, sollecitato dalle sfide proposte dalla crescita della domanda assistenziale, lo Spi ha elaborato e proposto il modello della Casa della salute che rappresenta anche un contributo per un miglior governo della spesa sanitaria.
Lo Spi è inoltre impegnato su altri temi decisivi per il benessere delle persone e delle comunità, avanzando proposte innovative in materia di sicurezza, educazione permanente, politiche abitative, cittadinanza attiva. In stretta collaborazione con il Sindacato dei Lavoratori della Conoscenza ha elaborato e proposto una legge per il diritto all’apprendimento permanente, con il Sindacato dei lavoratori di Polizia e con varie Associazioni cura un Progetto sicurezza anziani.
L’azione sindacale ha portato negli ultimi anni alla stesura di centinaia di accordi nei Comuni e nelle Regioni, contribuendo così alla partecipazione di molte pensionate e pensionati alle decisioni assunte dalle Istituzioni democratiche. Quest’attività negoziale, spesso condotta insieme alle Confederazioni, è stata supportata dall’Osservatorio sulla spesa sociale dei Comuni e delle Regioni e da un costante monitoraggio della programmazione regionale.
Lo Spi promuove la cittadinanza attiva dei pensionati attraverso lo sviluppo del volontariato e delle associazioni di promozione sociale. In particolare dell’Auser, che è l’Associazione, promossa dallo Spi e dalla Cgil per il volontariato e la promozione sociale, che ha dato visibilità alla risorsa anziani nelle comunità locali. Lo Spi Cgil e l’Auser collaborano a ogni livello, nel rispetto dei ruoli e delle autonomie statutarie.
Per dare valore all’aumento della speranza di vita lo Spi ha una vasta attività di ricerca e promuove occasioni di studio di elevato spessore culturale.
Il primo “Rapporto sulla condizione degli anziani in Italia”, curato dal Cer, nel 1985, segnò l’inizio di questa attività. Da allora lo Spi ha consolidato relazioni con numerosi centri di ricerca, tra i quali (oltre al già citato Cer), il Cespe, l’Ires, le Fondazioni Brodolini, Di Vittorio, Nord Ovest e il Consorzio Mario Negri Sud.
Tale attività ha prodotto numerose pubblicazioni finalizzate a una più approfondita conoscenza della condizione degli anziani nel nostro paese, della riforma del welfare, del federalismo, degli stili di vita, dell’educazione permanente.
Il Progetto Memoria: lo Spi ha dato vita a un “Progetto sulla memoria” come elemento costitutivo dell’identità individuale e collettiva. Una risorsa critica particolarmente utile per il protagonismo delle generazioni anziane ma anche di grande attualità politica, visto il tentativo di cancellare memorie e verità storiche che sono le radici stesse della Repubblica democratica.
Al fine di salvaguardare un patrimonio ricchissimo e insostituibile, il Progetto Memoria ha dato vita a numerose collaborazioni: con il Dipartimento di Sociologia dell’Università di Pisa, con moltissime scuole di ogni ordine e grado, con l’Archivio diaristico di Pieve S.Stefano, con Istituti di ricerca storica, Musei e Associazioni di Partigiani, Aned e Anppia.
Inoltre, insieme con la rivista LiberEtà, ha dato vita ai due concorsi annuali, il Premio “per una vita di lavoro e di impegno sociale” e il Premio “Generazioni” finalizzato quest’ultimo alla trasmissione diretta delle esperienze di vita vissuta, costruendo così un esteso e proficuo rapporto intergenerazionale.
Le attività d’informazione e comunicazione del sindacato si avvalgono, oltre che del sito internet nazionale www.spi.cgil.it e dei numerosi siti regionali e locali, della Casa editrice LiberEtà e dell’omonimo mensile, diffuso tramite abbonamento (costo per gli iscritti: 12 euro/anno), che ha raggiunto la tiratura di oltre 170.000 copie, risultando così tra le maggiori riviste nazionali, nonostante non venga diffuso in edicola.
LiberEtà, come casa editrice, inoltre cura la produzione di alcune collane. Di particolare valore quelle che pubblicano le memorie e le storie di vita raccolte attraverso il Premio LiberEtà e LiberEtà Generazioni.
In un quadro mondiale sempre più integrato e in trasformazione, lo Spi Cgil considera la solidarietà attiva tra i pensionati e gli anziani di tutti i paesi, e le loro organizzazioni democratiche, un fattore decisivo per la pace e il progresso di ogni società, per l’affermazione dei diritti civili – sindacali e della democrazia politica – nazionali e internazionali.
Lo Spi Cgil sostiene l’obiettivo di accrescere il ruolo della Ces (Confederazione Europea Sindacati) e della Ferpa (Federazione Europea Pensionati e Anziani) affinché esse abbiano un effettivo potere di rappresentanza e di contrattazione.
Nel contesto di un mondo globalizzato lo Spi Cgil associa i pensionati italiani migrati all’estero dando loro rappresentanza e tutela attraverso le proprie associazioni, promuovendo diritti e valori universali, valorizzando percorsi ed esperienze che sono parte integrante del patrimonio storico della nostra emigrazione e delle politiche internazionali della Cgil.