Il percorso oncologico

Il percorso “Insieme per capire, prevenire e curare il cancro” ha come obiettivi:

– consentire a tutti i cittadini, in maniera gratuita le cure più appropriate;
– offrire,le tecniche di diagnosi e cura più recenti e innovative;
– fare ricerca sul cancro e investire nel suo sviluppo.

 

L’accesso al percorso assicura:
– informazioni sui servizi oncologici offerti a livello aziendale, di Area vasta, regionale, extra regionale;
– prenotazione ed esecuzione della visita oncologica multidisciplinare;
– programmazione e prenotazione diretta di consulti e/o esami diagnostici finalizzati alla stadiazione;
– programma terapeutico con prenotazione del trattamento e affidamento del sanitario di riferimento;
– attivazione di collegamenti con le strutture di diagnostica e terapia di altre aziende (regionali ed extra regionali).

 

Il Dipartimento oncologico

Nell’ambito dell’Istituto Toscano Tumori (ITT), sistema unitario di governo nei settori della prevenzione, ricerca, diagnosi e cura dei tumori, la costituzione dei Dipartimenti Oncologici rappresenta il livello operativo di intervento in ciascuna delle Aziende Sanitarie.

Il Dipartimento costituisce il “naturale” livello ospedaliero di coordinamento e di integrazione tra tutte le strutture e servizi coinvolti nella diagnosi, cura e riabilitazione del malato oncologico.

È un’aggregazione tecnico-funzionale o strutturale di competenze che operano attraverso una reciproca integrazione finalizzata a realizzare un percorso clinico assistenziale efficace, privilegiando:

multidisciplinarietà con iter diagnostico-terapeutici appropriati, miglior utilizzo delle risorse, centralità del malato con una “presa in carico globale” delle dimensioni mediche, sociali e psicologiche ed estesa all’intero percorso ospedale domicilio.

Per lo svolgimento delle proprie funzioni il Dipartimento si avvale di un Comitato Tecnico Scientifico (CTS), dei Gruppi Oncologici Multidisciplinari (GOM) e delle Accoglienze dell’Istituto Toscano Tumori.

Il responsabile del Dipartimento Oncologico è il Dottor Angelo Di Leo.

 

Prevenzione e screening:

Prevenzione primaria

Lo scopo della prevenzione primaria è quello di ridurre l’incidenza (indicatore statistico che misura la comparsa di nuovi casi in un determinato arco di tempo, nella popolazione di riferimento) del cancro tenendo sotto controllo i fattori di rischio. In altre parole si tratta di evitare quei comportamenti che possono favorire l’insorgenza del tumore.
Nel corso della vita vieni esposto a sostanze chimiche naturali e artificiali, radiazioni e virus.

Molte di queste sostanze sono in grado di provocare mutazioni genetiche che possono far sviluppare il cancro o facilitarne l’insorgenza.

La loro conoscenza ti permette di influire sui fattori ambientali e sugli stili di vita.
L’aumento dei casi di tumore al polmone, per esempio, è una diretta conseguenza dell’incremento dei fumatori sia di sesso maschile sia femminile.

Rientrano negli strumenti della prevenzione primaria anche i vaccini contro specifici agenti infettivi che aumentano il rischio di cancro, quali il virus dell’epatite B (tumore del fegato) o il Papilloma virus umano (HPV, responsabile del cancro della cervice uterina).

 

Prevenzione secondaria screening

La Regione Toscana ha avviato da molti anni il programma di diagnosi precoce dei tumori della mammella e del collo dell’utero, a cui si è aggiunto recentemente quello del colon-retto.

Lo screening è un’azione di sanità pubblica con la quale popolazione sana di un determinato territorio in età giudicata a rischio è sistematicamente invitata dalla propria azienda sanitaria a sottoporsi gratuitamente ad esami preventivi (mammografia, pap-test e ricerca del sangue occulto fecale).

Lo scopo della prevenzione secondaria è individuare il tumore in uno stadio molto precoce in modo che sia possibile trattarlo in maniera efficace e ottenere di conseguenza un maggior numero di guarigioni e una riduzione del tasso di mortalità.

 

Screening al seno

Il test impiegato per lo screening del tumore della mammella è la mammografia, ovvero una radiografia delle mammelle. L’esame si esegue appoggiando le mammelle una per volta su un piano, dove vengono leggermente compresse e radiografate in senso orizzontale e in senso verticale. L’esame di solito non è doloroso e non è associato ad alcun rischio per la salute, dato che le dosi di radiazioni emesse sono molto basse.

Sono invitate a fare la mammografia le donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni, tramite lettera dall’Azienda Sanitaria ogni due anni.

E’ consigliabile fare l’esame anche in assenza di disturbi.

L’esame si può effettuare su richiesta a qualunque età: il medico di famiglia, valutata l’opportunità, ha la possibilità di richiederne l’esecuzione. In questi ultimi casi l’accesso non è gratuito.

Dal 2001 per le donne dai 45 ai 69 anni la mammografia è gratuita se l’interessata non ha eseguito nei 2 anni precedenti lo stesso esame a carico del Servizio Sanitario Nazionale.

 

Screening cervice uterina

Il test impiegato per lo screening del tumore della cervice uterina è il Pap-test. Consiste in un prelievo, tramite una spatola e uno spazzolino, di alcune cellule di sfaldamento dal collo dell’utero, che muoiono e si staccano nel corso del normale processo di ricambio dei tessuti.
Le cellule vengono strisciate su un vetrino, successivamente colorato e analizzato al microscopio alla ricerca di eventuali cellule anormali.
E’ un esame semplice, non doloroso e dura solo pochi minuti.    Il prelievo generalmente è effettuato da un’ostetrica.
Sono invitate a fare il Pap-test le donne di età compresa tra i 25 e i 64 anni, tramite lettera dall’Azienda Sanitaria ogni tre anni. Se non hai ancora ricevuto la lettera e rientri in questi requisiti puoi rivolgerti al tuo medico di medicina generale per sentire se è opportuno fare l’esame anche senza aver ricevuto l’invito.
L’esame è completamente gratuito.
Il Pap-test aiuta ad individuare lesioni pre-tumorali e/o tumorali anche molto piccole del collo dell’utero, che possono essere presenti in assenza di sintomi.

 

Preparazione al test

Per la buona riuscita dell’esame è opportuno:
– effettuare il prelievo dopo almeno tre giorni la fine delle mestruazioni e senza perdite di sangue;
– non avere rapporti sessuali nei due giorni prima dell’esame;
– evitare l’uso di ovuli, creme o lavande vaginali nei tre giorni precedenti l’analisi.

 

Screening colon-retto

E’ un esame semplice e non doloroso che permette di rilevare nelle feci la presenza di sangue occulto, cioè non visibile ad occhio nudo. Il test consiste nella raccolta di un piccolo campione di feci da inserire in una provetta per mezzo di un apposito bastoncino.

Sono invitati a fare l’esame le donne e gli uomini di età compresa tra i 50 e i 70 anni, tramite lettera dall’Azienda Sanitaria a sottoporsi all’esame ogni due anni. E’ consigliabile eseguire l’esame anche in assenza di disturbi.

L’esame è gratuito a partire dai 50 anni per coloro che non lo hanno eseguito nei due anni precedenti a carico del Servizio Sanitario Nazionale.

(usl4.toscana.it)

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