Tavoli di confronto tra sindacato e ASL zona Lucca e Versilia

Tavoli di confronto tra sindacato e ASL zona Lucca e Versilia

Tavolo di confronto zona distretto piana di Lucca
Prosegue il tavolo di confronto tra il direttore della zona distretto di dell’ASL Lucca Luigi Rossi e i rappresentanti sindacali di CGIL, CISL e UIL, che si aggiorna al 1° febbraio.
Il tema principale all’ordine del giorno sono state le vaccinazioni, di cui Rossi ha evidenziato l’ottimo andamento della zona distretto di Lucca, con un impiego del 75% delle dosi ricevute. Nonostante i rallentamenti legati ai rifornimenti, si spera di iniziare la vaccinazione degli over 80 entro questa settimana. A tal proposito c’è stato un incontro tra i medici di medicina generale, l’assessore e i sindacati, e si attende di conoscere i termini dell’accordo. I medici di famiglia segnaleranno quindi preventivamente i propri pazienti over 80, che non dovranno prenotarsi. Inoltre le dosi del vaccino AstraZeneca, al momento riservate agli under 55, arriveranno l’8 febbraio e inizieranno ad essere distribuite dal 10.
Dovrebbe quindi iniziare una triplice attività di vaccinazione: degli over 80 con Pfizer, da parte dei medici di famiglia che potranno vaccinare nel proprio studio medico, a domicilio o nelle strutture messe a disposizione dall’ASL; degli ultimi operatori sanitari mancanti con il vaccino Pfizer; delle categorie esposte a rischio, come forze dell’ordine e insegnanti, con Astra Zeneca. Le incertezze sulle forniture delle dosi rendono difficile prevedere con esattezza i tempi, ma verranno seguite le indicazioni di priorità del piano vaccinale stilato dal Ministero ai primi di dicembre.
A seguito di un bando nazionale di assunzione di personale per la vaccinazione sono state assunte 6 figure di vaccinatori per la zona distretto della Piana di Lucca, mentre con un bando locale si è avuta la disponibilità per ore aggiuntive di circa 1200 infermieri. Sul tema anche lo stesso Luigi Rossi ha riconosciuto l’importanza che avrebbero assunzioni sistematiche a tempo indeterminato, che risulterebbero poi in un potenziamento permanente del sistema sanitario.
Poi, quando la vaccinazione sarà aperta a tutta la popolazione, dovrà raggiungere il ritmo di 1500 dosi al giorno, per arrivare a coprire tutta la popolazione eleggibile entro la fine dell’anno. Sono stati individuati come centri di vaccinazione il Polo Fieristico e il padiglione A dell’ex ospedale Campo di Marte, salvo eventuali aumenti dei contagi che richiedano l’aumento dei posti letto Covid.
È stata inoltre discussa la riapertura del presidio sanitario del Turchetto, in cui i lavori dovrebbero concludersi in un paio di settimane. Seguirà l’allestimento della struttura, che verrà verificato da un’ispezione a cui parteciperanno anche rappresentanti sindacali, prima di discutere l’eventuale via libera alla ripresa dei servizi previsto per il 1° di aprile. A questa riapertura corrisponderà la chiusura per lavori di adeguamento strutturale della casa della salute di Marlia prevista per il 31 marzo.
Le attività dalla casa della salute di Marlia che verranno chiuse (tutte ad eccezione del centro prelievi, parte sociale, RSA e i medici di famiglia) saranno distribuite tra Turchetto, Capannori e Campo di Marte, ma sono ancora in corso incontri tra i direttori dei dipartimenti per decidere il come. C’è stata però una promessa di comunicazione efficace tra le parti, per permettere una corretta organizzazione delle operazioni.

Tavolo di confronto zona distretto della Versilia
Si è aggiornato lunedì 1° febbraio, con il proposito di passare ad aggiornamenti mensili, il tavolo di confronto tra il direttore della zona distretto Versilia Alessandro Campani, il direttore sanitario dell’ospedale Versilia Giacomo Corsini e i rappresentanti sindacali di CGIL, CISL e UIL, confederati e pensionati.
Tra la prima e la seconda ondata sono stati effettuati numerosi interventi di adattamento nell’ospedale Versilia, riassume Corsini, tramite l’allestimento di ambienti a pressione negativa nei luoghi critici all’interno dell’ospedale. Inoltre a differenza della prima fase, le attività sanitarie non Covid sono rimaste aperte, anche se con qualche riduzione. Oltre che nel pronto soccorso, sono state allestite anche bolle, stanze di isolamento e percorsi separati per il trattamento delle infezioni da Covid. Percorsi alternativi comprensivi di sale di degenza ed operatorie sono stati realizzati per i reparti di ostetricia, ortopedia, chirurgia generale e cardiologia.
Sono stati disposti anche 3 posti in terapia intensiva e la progressiva realizzazione 32 posti letto, ricavati da quelli ortopedici, per la presa in carico di pazienti Covid, che al momento occupano il 60% dei posti disponibili.
Si è poi discusso delle vaccinazioni, di cui sta per essere completata la fase 1, con la vaccinazione di operatori sanitari e socio-sanitari, ospiti delle RSA (è stata stimata la vaccinazione dell’80% tra operatori e ospiti delle RSA) e l’inizio della vaccinazione degli over 80. Secondo il piano nazionale seguiranno, con l’inizio della fase 2, gli over 60 con fragilità, che entreranno automaticamente nel calendario delle vaccinazioni, previa espressione di consenso. Solo successivamente i lavoratori a rischio (forze dell’ordine e personale scolastico), ma lo svolgimento dipenderà largamente dalla disponibilità delle dosi.
Sempre a tale proposito si registra l’attivazione dei medici di famiglia, che inizieranno ad effettuare le vaccinazioni sia in ambulatorio che a domicilio, per quanto possibile data la “fragilità” delle dosi di vaccino riservate agli over 55, cioè Pfizer e AstraZeneca.
A livello territoriale sono stati individuati tre diversi centri di vaccinazione: un centro principale verrà allestito nel presidio distrettuale di Terminetto, con 8 ambulatori in grado di realizzare 100 vaccinazioni al giorno ciascuno una volta entrati a regime, cioè a circa 20 giorni dall’apertura. L’investimento sulla struttura, già di proprietà dell’ASL, avrà il pregio di portare anche ad una futura riattivazione dell’attività distrettuale, adesso fermatasi, con un centro prelievi e visite specialistiche.
Sarà realizzato anche un centro di vaccinazione intermedio in zona Coop e due spoke a Seravezza, anch’esse in strutture dell’ASL.
Ultimo tema trattato è stato il presidio distrettuale di Massarosa, su cui sono stati chiesti chiarimenti. Per il progetto della sua riattivazione è stata concessa una proroga fino alla fine dell’anno, e ora sta al Comune decidere se procedere con l’adeguamento del precedente presidio o la costruzione ex novo di una nuova struttura. Al momento l’amministrazione comunale sta raccogliendo informazioni, e ci si augura di poter avere ulteriori informazioni per la prossima riunione del tavolo di confronto, prevista per il 4 marzo.